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Soli Deo Gloria: Pierre de La Rue e Gregor Joseph Werner

in onda domenica 6 giugno alle ore 14,30

Soli Deo Gloria: Pierre de La Rue e Gregor Joseph WernerNel terzo periodo cui si è soliti dividere le varie generazioni dei compositori fiamminghi spicca fra tutti il nome di Josquin Desprez. La sua produzione musicale è paragonabile a quella di un altro compositore della stessa generazione, Pierre de La Rue (c. 1452 - 20 novembre 1518), autore di lavori tanto simili dal punto di vista stilistico, da aver indotto talvolta ad errori di attribuzione tra i due.

Il centro dello sviluppo della scuola polifonica fiamminga era spesso la cappella della cattedrale della città. Gli allievi, inizialmente ammessi come cantori, avevano l'opportunità di seguire un percorso di apprendimento musicale completo.

Anche Pierre de La Rue seguì questo percorso formativo: membro effettivo della Confaternita di Nostra Signora a 's-Hertogenbosch dal 1492, nello stesso anno entrò come cantore presso la Grande Chapelle al servizio della Corte borgognona degli Asburgo e vi rimase fino a due anni prima della morte.

Dalla sua vasta produzione che ci è pervenuta - oltre trenta messe, otto magnificat, circa trenta mottetti e quaranta chansons su testi francesi e fiamminghi - ascolteremo oggi il mottetto a quattro voci "Gaude Virgo".

La seconda parte del programma è dedicato a Gregor Joseph Werner (1693-1766), di cui ascolteremo "Debora", oratorio in due parti per soli, coro, archi e basso continuo, su libretto di Anton Taufner.

L'oratorio, eseguito per la prima volta a Eisenstadt il 4 aprile 1760, è uno dei 19 oratori composti dal musicista austriaco, noto soprattutto per aver ricoperto presso la corte degli Esterházy il posto che sarà dopo di lui di Joseph Haydn.

Sembra che dietro la scelta di Maria Octavia di ingaggiare, nel 1728, Gregor Werner come Kapellmeister, vi sia stata una decisione del figlio, Paul Anton Esterházy, che fino al 1734 è rimasto sotto la tutela della madre. Fu lo stesso Principe, quando si ritirò nel castello di famiglia, ad assumere nel 1761 Haydn come vice Kapellmeister alle dipendenze di Gregor Werner.

Fu l'inizio di un rapporto di convivenza difficile e travagliato, segnato da uno spiacevole episodio. In realtà l'incarico di Werner, eccellente contrappuntista in stile severo, contemplava soltanto la cura della musica religiosa, mentre il contratto di Haydn prevedeva il pieno controllo di tutto il resto della produzione musicale, compresa l'attività dell'orchestra.

Probabilmente fu la gelosia a spingere Werner nell'ottobre del 1765, pochi mesi prima della sua morte, a scrivere una lettera al Principe Nicola I Esterházy, denunciando Haydn di inettitudine e di indolenza nella gestione dell'attività musicale.

La questione si concluse con una effettiva reprimenda ufficiale rivolta a Haydn, che, fortunatamente, ebbe solo due effetti sul musicista: lo convinse a tenere un catalogo delle sue opere e a dedicare parte della propria attività alla scrittura per lo strumento preferito del Principe, il baryton. Si ritiene che nel complesso, tra lavori conservati e perduti, Haydn abbia scritto più di 170 composizioni per baryton.

A testimonianza del mancato rancore nei confronti di Werner, che peraltro arrivò a definire in più occasioni il suo successore un 'compositore di canzonette', nel 1804 Haydn fece pubblicare una raccolta di quartetti e quintetti per archi tratti dalla produzione oratori del suo antico rivale.

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