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L'appestato vendicativo

Siamo a Roffeno, nell'Appennino emiliano, nel 1630: l'anno della terribile epidemia di peste, la stessa descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi. In paese arriva un tale, Antonio Capponi, che vive in un paese vicino: arrivato in piazza, chiama gente, e quando si è radunata una piccola folla si mette a gridare che lui ha la peste e che è venuto lì apposta per contagiare il paese. Tutti scappano terrorizzati, e da lontano gli chiedono perché l'ha fatto, e lui risponde che ha sempre odiato la gente di quel paese e che ora che deve morire vuole approfittarne per rovinarli; e li copre di insulti, cordialmente ricambiati. Si sa che gli odi fra paesi vicini potevano essere molto aspri! Ma il bello della vicenda è che il Capponi, scacciato e tornato al suo paese, guarisce; a quel punto la gente di Roffeno decide di denunciarlo alla giustizia, e viene istruito un regolare processo. Ma la causa, come succedeva anche allora, va per le lunghe. Una sera a Roffeno all'osteria tre notabili del paese, due preti e il figlio del notaio, discutono il caso.

Il figlio del notaio, Massimo Miseracci, sostiene che denunciare e processare il Capponi è stata una spesa inutile e che comunque non è così che si fa: è una vigliaccata fare la spia alla giustizia, e solo i poveracci ricorrono al tribunale: era molto meglio vendicarsi facendogli dare un bel po' di bastonate e finirla lì. Uno dei sacerdoti, don Paolo Vallerani, cerca di calmarlo dicendo che invece ricorrere alla giustizia è proprio la cosa più equa, e sostiene che ci sono anche dei cavalieri e dei gentiluomini che quando qualcuno li offende, invece di vendicarsi fanno denuncia al tribunale. Ma il Miseracci ribatte, e questo è molto interessante per capire la mentalità di quel tempo, che se un gentiluomo denuncia qualcuno alla giustizia, è una spia e non merita rispetto, ma per fortuna sono pochi, i più si fanno giustizia da soli. Gli animi si riscaldano, la discussione degenera, il Miseracci tira fuori il coltello, il fratello di don Paolo accorre colla spada sguainata e lo ammazza. Il tribunale stabilirà che è stata legittima difesa...

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