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Accademia della Crusca

L’Accademia della Crusca nacque nel 1582 per iniziativa di cinque letterati fiorentini fuoriusciti dall’Accademia Fiorentina, cui quasi subito si aggiunse Leonardo Salviati che dette la spinta decisiva alla creazione di un’istituzione specificamente linguistica. Salviati fissò simbologia e scopi dell’Accademia e fu l’ispiratore del Vocabolario, dettandone i criteri che poi gli accademici applicarono. I lavori per la compilazione cominciarono quasi subito: era urgente l’esigenza di avere uno strumento di riferimento che offrisse un modello di lingua univoco dopo quasi un secolo di discussioni intorno alla “questione della lingua”, in un paese dove non esisteva una lingua comune di comunicazione. Il modello adottato dagli accademici e fissato nel Vocabolario, per quanto in linea con quello arcaicizzante proposto da Bembo con il primato del volgare fiorentino degli autori del Trecento, arrivava a comprendere anche scrittori minori trecenteschi, qualche scrittore più recente, anche non fiorentino, che però aveva modellato la lingua delle sue opere ai dettami bembiani (come ad esempio Ariosto) e soprattutto arrivò ad accogliere anche il fiorentino contemporaneo attraverso la lingua dei compilatori.
La prima impressione del Vocabolario degli accademici della crusca uscì nel 1612 e a questa seguirono, nel corso dei secoli, altre quattro edizioni (la seconda nel 1623; la terza, in tre volumi, nel 1691; la quarta, in sei volumi, tra il 1729 e il 1738; la quinta, in undici volumi e interrotta alla lettera O, tra il 1863 e il 1923), con progressive aperture ad autori più recenti e un consistente aumento delle voci da un’edizione all’altra (se dalla prima alla seconda si passa da 24.595 a 26.980, con la terza si arriva a 36.284, con la quarta a 47.453 e con la quinta, seppure limitatamente alle voci da A a Ozono, si raggiunge la cifra di 50.285).
L’attività lessicografica fu accompagnata, fin dall’inizio, da quella filologica volta a preparare edizioni affidabili da utilizzare per la compilazione del Vocabolario; nel 1595, prima quindi dell’uscita del Vocabolario, venne pubblicata un’edizione “critica” della Divina Commedia, di cui nel 2000 è stata realizzata
la ristampa anastatica.
Con l’interruzione del secolare impegno lessicografico nel 1923 si modificarono profondamente le attività e le funzioni dell’Accademia; la lunga tradizione filologica trovò la sua naturale evoluzione nell’istituzione di un
Centro di studi di filologia italiana (1937), affiancato poi dal Centro di studi di grammatica italiana (1969) e dal Centro di studi di lessicografia italiana (attivo dal 1981), centri di ricerca all’interno dei quali si pubblicano riviste specialistiche e collane di saggi. Il lavoro lessicografico, ripreso negli anni Settanta, fu successivamente affidato a un centro di ricerca del CNR divenuto Istituto dell’Opera del Vocabolario Italiano, che sta tuttora lavorando a una nuova versione di vocabolario storico della lingua italiana (Tesoro della lingua italiana delle origini).
Attualmente l’Accademia ha sviluppato una consistente attività di ricerca e di consulenza; quest’ultima ha preso l’avvio nel 1990 con la fondazione del periodico «
La Crusca per voi» in cui largo spazio è dedicato alle risposte a quesiti grammaticali e lessicali proposti dai lettori. Questo servizio si è poi strutturato in un vero e proprio centro di ricerca (CLIC, Centro di Consulenza sulla Lingua Italiana Contemporanea) e ha avuto un incremento esponenziale negli ultimissimi anni grazie all’apertura del nuovo sito (www.accademiadellacrusca.it), nato con l’obiettivo di svolgere la funzione di portale della lingua italiana. Negli ultimi anni molte risorse sono state investite nella conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico e librario. L’Archivio  raccoglie la documentazione relativa all’attività dell’Accademia dalle origini a oggi e costituisce quindi un patrimonio unico per la ricerca sulla sua storia, sulle varie edizioni del Vocabolario e rappresenta pertanto un punto di riferimento imprescindibile per la ricostruzione dei fondamenti della lingua italiana. La Biblioteca , con i suoi 142.000 volumi (fra cui 41 incunaboli e 147 manoscritti), da un lato risulta essere una delle più specializzate nel settore della linguistica italiana, dall’altro si caratterizza per l’enorme valore del suo patrimonio (con i suoi fondi storici, i più importanti dei quali sono senz’altro quello dei Citati, che riunisce le edizioni a stampa delle opere spogliate per le varie edizioni del Vocabolario e il cosiddetto Vecchio Fondo, che rappresenta il nucleo costitutivo dell’intera Biblioteca con volumi donati da accademici, studiosi, scrittori).
Tra vari i progetti di questi ultimi anni sono conclusi e già disponibili sul sito il Vocabolario 1612  (in versione elettronica), La Fabbrica dell’Italiano  (banca dati che raccoglie i Dizionari, le Grammatiche e molti dei documenti d’Archivio dell’Accademia), La Lessicografia della Crusca in rete  (banca dati che permette l’interrogazione rapida e sistematica delle prime quattro edizioni del Vocabolario degli accademici della crusca), il Fondo dei Citati . Sul fronte della ricerca l’Accademia si è recentemente occupata anche dell’italiano contemporaneo, scritto, parlato e trasmesso (in particolare di quello radiofonico), e del fiorentino attuale. La storica vocazione internazionale dell’Accademia si è ulteriormente rafforzata grazie a iniziative recenti quali la “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo” e la partecipazione della
Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali , insieme alle istituzioni linguistiche più importanti degli Stati membri dell’Unione Europea.
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