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Luisa Sello

Fu probabilmente in casa del flautista Johann Baptist Wendling che Wolfgang Amadeus Mozart conobbe un singolare personaggio, tale De Jean, ricchissimo olandese, già medico, con una lunga esperienza nelle Indie, nonché discreto flautista dilettante.

Siamo a Mannheim, probabilmente verso fine del 1777, la città vive al centro di grandi fermenti culturali dove si incrociano gli influssi dell'illuminismo francese e i nascenti sentimenti nazionalistici del popolo tedesco.

A Mozart De Jean commissiona tre quartetti e alcuni concerti per flauto, opere alle quali il salisburghese si mette a lavorare di buon grado. Tuttavia alcuni contrasti col committente, che si rifiutò di pagare l'intero importo pattuito di 200 fiorini, fecero andare Mozart su tutte le furie, al punto che si espresse, in una lettera al padre, tout court molto negativamente nei confronti del flauto ("uno strumento che non posso sopportare").

Ma le pagine che oggi ascolteremo, quelle per flauto e orchestra, sembrano contraddire questo disamore, probabilmente occasionale, lasciando trasparire la genialità, l'eleganza e la fine sensibilità che il musicista seppe trarre proprio dallo strumento mal sopportato.

In un compact prodotto dall'etichetta italiana Stradivarius nel 2007, Luisa Sello, insieme all'orchestra Milano Classica diretta da Romolo Gessi, offre una interessante interpretazione dei i due Concerti KV 313 e 314, ai quali affianca l'Andante KV 315, brano che forse rappresentava il primo movimento di un terzo concerto non completato, probabilmente a causa del dissidio col sig. De Jean.

Luisa Sello - Sito Ufficiale
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