La figura di
Olivier Messiaen attraversa interamente il XX secolo - essendo egli nato ad Avignone il 10 Dicembre 1908 e scomparso a Cliché il 2 Aprile 1992 - e lo caratterizza con la sua impronta personalissima e, pertanto, unica.
Figlio di un insegnante d'inglese, Pierre Messiaen, e della poetessa Cécile Sauvage, studiò il pianoforte da autodidatta e si accostò alla composizione già all'età di 8 anni. Dopo il primo conflitto mondiale si iscrisse al Conservatorio di Parigi, avendo tra gli insegnanti anche Marcel Dupré per l'organo e Paul Dukas per la composizione.
Organista titolare, dal 1931, presso la chiesa della Trinità a Parigi e insegnante dal 1936 all'École Normale di Musique, nello stesso anno diede vita al gruppo
"Jeune France", insieme ad André Jolivet, Daniel Lesur e Yves Baudrier, per promuovere la nuova musica d'oltralpe.
Il secondo dopoguerra lo ha visto proseguire l'attività didattica ancora nella capitale francese, passando per Budapest, Darmstadt e Buenos Aires, fino a essere nominato nel 1966 professore di composizione al Conservatoire Supérieur de Musique di Parigi e a ricevere negli anni seguenti varie onorificenze, in patria come all'estero.
Non appartenente ad alcuna
'scuola', dotato di una vitalità sempre accesa, capace di essere estremamente innovativo e contemporaneamente convinto tradizionalista, profondamente legato alla fede cattolica e al suo misticismo come pure attratto dai modelli musicali orientali, indiani in primo luogo, e arcaici: sono solo alcuni dei significativi aspetti di un musicista dai diversi caratteri, spesso contrastanti, frutto di una molteplicità di interessi e della curiosità intellettuale e spirituale di un uomo che ha vissuto una individualissima esperienza artistica.
La sua musica riprende le esperienze modali del passato pur avendo un libero rapporto con il mondo tonale e le varie sperimentazioni di tutto il '900, si avvale di una profonda ricerca nell'ambito del ritmo, ma soprattutto crea atmosfere e possiede colori che la rendono inconfondibile, insieme a una forte e radicata ispirazione religiosa.
Merita anche di ricordare l'ampiezza della sua produzione, che spazia da
Cantéyodiayâ alle
Visions de l'Amen, dal celebre
Quatuor pour la fin du temps alla
Turangalîla-Symphonie, dal
Catalogue des oiseaux alla
Chronochromie.
Le puntate della rubrica
"Ritratto d'autore" dedicate a Messiaen, propongono una scelta ragionata tra le sue composizioni sinfoniche e cameristiche, dando tuttavia uno speciale spazio alla sua ampia produzione per organo, strumento cui destinò diversi cicli dove mise a frutto sia le più complesse techiche compositive sia le proprie grandi doti di esecutore e di improvvisatore.
The Olivier Messiaen Page