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Ritratto d'autore: Christoph Willibald Gluck

in onda mercoledì 23 giugno alle ore 13,00

Ritratto d'autore: Christoph Willibald GluckNacque nel 1717 nell'Alto Palatinato da Alexander Gluck, allora guardiacaccia, e da Anna Walburga... pare l'inizio di una favola, ma proprio l'aver passato i suoi primi anni a stretto contatto con la natura (si dice che il padre lo obbligasse a qualsiasi ora a camminare con lui per i boschi a piedi nudi) formò a Christoph Willibald Gluck il suo carattere, sensibile ma anche assai forte ed energico.

Gluck è ricordato soprattutto come protagonista di una delle più accese querelles settecentesche che lo oppose, come riformatore dell'opera insieme al letterato Ranieri de' Calzabigi, alla tradizione italiana simboleggiata da Piccinni; del compositore tedesco può essere per noi interessante tracciare una breve storia, a corredo degli ascolti - non solo teatrali - scelti oggi per voi.

A 14 anni Gluck fugge di casa: Poiché non resistevo alla passione musicale, presi lo scacciapensieri, e presto ne divenni un abile suonatore. Più volte scongiurai mio padre di mandarmi a Praga per studiare la musica. Fu inflessibile. Disperato, me ne andai con pochi soldi in tasca e, per non essere raggiunto presi la strada più lunga. Evitando di spendere, feci ricorso agli espedienti... Grazie allo strumento e alla mia voce avanzavo spensieratamente verso la capitale. Ero felice. L'ultimo curato che visitai mi favorì d'una lettera per un suo amico a Praga... Quella brava persona s'interessò alla mia sorte e scrisse a mio padre, persuadendolo a non ostacolare la mia inclinazione. Mio padre acconsentì e mi mandò del denaro. Se perdevo l'indipendenza la libertà e i piaceri della vita vagabonda, potevo finalmente dedicarmi alla mia passione, far musica e comporre dalla mattina alla sera. Così sono divenuto quello che sono e sempre rimpiango i quindici giorni trascorsi nell'indipendenza con il semplice soccorso dello scacciapensieri".

La storia di Gluck è quella di un musicista itinerante nella vivace atmosfera intellettuale di metà '700: compie a Praga i suoi studi e si trasferisce a Vienna, dove è musico da camera del principe, che lascerà per stabilirsi a Milano; qui Gluck conoscerà a fondo lo stile musicale italiano, studiando anche con il grande Sammartini; al 1741 risale il fortunato debutto operistico con "Artaserse" su libretto del Metastasio (dal quale Gluck trasse i testi per altre opere, e che di lui dirà 10 anni dopo: "Ha un fuoco meraviglioso, ma è pazzo"); nel '45, meta di un lungo viaggio in Europa durante il quale Gluck vive dall'interno l'ambiente musicale e teatrale (era anche cantante e strumentista ad arco) è Londra.

Il pur non lungo periodo londinese lascerà in Gluck un segno profondo: qui egli conosce da vicino Haendel, uno dei mostri sacri del tempo, e si esibisce in concerto con lui; sempre a Londra verranno pubblicate le sue Sonate per due violini e basso, di cui oggi ascolteremo la n. 1 e la n. 2.

Ancora, Gluck sarà a Dresda, Vienna, Copenhagen, Praga, Napoli (dove molto lo ammira il celebre operista Francesco Durante), Roma (dove, nominato Cavaliere dello Speron d'Oro, entra nell'Accademia dell'Arcadia con il nome di Armonide Terpsicoreo e conosce Winckelmann), Firenze, Parma e finalmente Parigi, dove appunto nel 1777-78 si consumerà la disputa citata sopra; la riforma che Gluck propugna nelle prefazioni alle sue opere, veri e propri manifesti programmatici, si sostanzia nella volontà di superare gli stereotipi del teatro e dare congruità drammaturgica alla musica a servizio della poesia, a dispetto delle convenzioni allora in auge, spesso assurdamente legate alle bizze dei singoli cantanti.

Oltre alle sonate già citate, eseguite da elementi dello storico complesso Musica Antiqua Köln, ascolteremo il balletto Semiramis del 1865 e il balletto-pantomima Don Juan del '61, anni a ridosso del grande lavoro di Gluck di elaborazione dei suoi ideali espressivi.

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