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Lovercraft e Keynes

Il classico

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Due figure storiche del mondo anglosassone sono oggetto di iniziative editoriali. L’editore Bietti ha stampato “Teoria dell’orrore”, dove lo studioso Gianfranco de Turris ha messo insieme i testi critici dell’americano Howard Phillips Lovercraft; vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, ed annoverato tra i creatori del genere fantastico. Il lavoro del curatore è stato eccellente, come ha rimarcato Giulio Giorello in un approfondito articolo apparso sul Corriere della Sera lo scorso 14 marzo; ed il testo permette agli appassionati di conoscere un lato del tutto sconosciuto dello scrittore, la cui opera narrativa fu raccolta in volume solo dopo la morte.


Invece dell’inglese John Maynard Keynes – vissuto anch’esso tra i due secoli e considerato uno dei più importanti economisti della storia, certamente il più conosciuto – Adelphi pubblica la raccolta di saggi “Sono un liberale?”. Non è nostro compito rivisitarne la portata del pensiero ma ci piace segnalare questa pubblicazione; dove sono raccolti alcuni suoi scritti, realizzati tra il 1919 e il 1946 e ispirati sia alla vita politica che a quella culturale. Arricchito da un’esaustiva prefazione di Giorgio La Malfa, che inquadra la figura dell’economista sullo sfondo del travagliato periodo storico di cui l’autore fu testimone, il libro si fa apprezzare per l’ampiezza dei temi trattati e l’accessibilità dello stile. Ed è stupefacente verificare come con decenni di anticipo Keynes riesca a prevedere – una volta preso atto del tramonto dei valori sociali conservatori del secolo precedente, ma anche delle contraddizioni del capitalismo – un futuro dove le forze politiche non saranno divise tanto dai problemi economici, quanto da questioni legate ai diritti individuali, ai diritti civili e perfino alla sessualità. Una lettura, una volta tanto lo possiamo dire, davvero straordinaria. L’incontro con un uomo di genio.


A cura di Vittorio Castelnuovo

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