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Quiz Camilleri | Nona domanda

 


La risposta esatta è LEONARDO SCIASCIA

"Si vabbé, Leonardo, ma dopo che l'ho scritto a chi lo diamo?".
"Ti presento Elvira Sellerio".

È lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia a presentare a Camilleri quella che sarà non solo la sua principale editrice, ma anche un'amica: "la sorella minore che avevo tanto desiderato" ha più volte ripetuto lo stesso Camilleri in occasioni pubbliche, la donna che "era come i rabdomanti, quelli che trovano l'acqua sotto terra. Bastava leggesse le prime pagine di un libro per sentire la presenza dell'autore". È anche la persona grazie alla quale le trame del Commissario Montalbano ha avuto i loro sviluppo: "Dopo i primi due romanzi volevo finisse" si legge nelle note de I racconti di Nenè (Melampo, 2013) "è stata Elvira che ha insistito, insieme a un amico romano, perché continuassi a scriverlo". La loro è stata una solida amicizia, così come forte è stato il legame tra Andrea e Leonardo: al loro primo incontro, in Sicilia, segue una frequentazione casuale e formale ("ci davamo del lei" ricordano), fino a quando Camilleri non chiede a Sciascia, che già collaborava con la Sellerio, di scrivere una storia basata su alcuni documenti ritrovati a Porto Empedocle e relativi a un eccidio risalente al 1848. "Perché non la scrivi tu?"è l'obiezione. "Perché, come lo scrivi tu, io non saprei scriverlo" risponde Camilleri, che si sente ribattere "Ma perché lo vuoi scrivere come lo scriverei io, scrivilo come lo scriveresti tu". "Si vabbé, ma dopo che l'ho scritto a chi lo diamo?". Sappiamo, oggi, a chi venne consegnato quel manoscritto che poi divenne, nel 1984, un libro: sulla copertina il titolo, La strage dimenticata, e la firma dell'autore e dell'editore; sul risvolto il commento dell'uomo che rese possibile il loro, fortunato, incontro.

Curiosità: Cammillè, Cammillé...uno dei vezzi di Leonardo Sciascia era quello di aggiungere un m al cognome dell'amico. E di negare, o meglio nascondere, la sua abilità in cucina; racconta Camilleri di quando, alla fine di un ottimo pranzo, disse alla moglie di Sciascia: "Signora mi complimento, perché ha cucinato delle cose divine". La signora sorrise e appena rimasti soli confessò: "Non ho cucinato io, è lui che da stamattina alle cinque sta in cucina, ma non vuole che si sappia che gran cuoco è".


Per saperne di più sull'amicizia fra Andrea Camilleri e Leonardo Sciascia, guarda la video-intervista realizzata da Felice Cavallaro per il Corriere della Sera: il titolo è Un vuoto di 25 anni.

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