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Venezia, numero chiuso per turisti

Venezia, numero chiuso per turisti

Buongiorno, sono una fedele ascoltatrice di "Prima pagina" anche se alquanto distratta.

 Mi sembra di aver capito dall'ascolto stamane della rubrica  che un abitante di Venezia - e forse molti altri - si lamenti del degrado della città dovuto al massiccio  afflusso di turisti  poco rispettosi della vita della città.

 Amo la città, l'ho conosciuta e frequentata da turista in tempi non sospetti e sono sempre rimasta colpita dalla scarsissima accoglienza dei veneziani nei confronti di coloro che non apparivano come miliardari residenti al miglior albergo della città, accoglienza scarsa che a volte , in un alcuni di episodi che mi sono accaduti, ha rasentato la maleducazione e il desiderio di imbrogliare gli sprovveduti "perchè tanto i xe foresti". Naturalmente mi sono ripromessa, nostante la mia nostalgia per la città, di non spendere più un centesimo per essa (e di conseguenza per i suoi abitanti) . Se malauguratamente dovessi ritornarci, altro che portarmi il panino e l'acqua da casa!

 Inoltre osservo che quando anni fa era apparso il caso delle grandi navi che transitano per il Canale con conseguenze per la stabilità della città e altri guai e c'erano state proteste, azioni, ecc. Venezia stessa  appellandosi al TAR ha detto no al bloccare le grandi navi da crociera all'esterno della città motivando tale permesso al transito con il fatto che sarebbe venuta a mancare una risorsa di lavoro per molte persone.

 Forse non sono stati lungimiranti allora e adesso se ne lamentano? Forse pensavano, senza rendersi conto che il mondo non é immobile nel tempo, che le grandi navi avrebbero portato solo turisti miliardari? e che i nuovi miliardari fossero persone educate esclusivamente nei prestigiosi collegi svizzeri? Mi sembra che siano appropriati un paio di modi di dire :"hanno voluto la bicicletta......" e "chi è causa del suo mal..."

 Naturalmente non penso che l'invasione turistica sia causata solo dai partecipanti alle crociere. Forse se  tutti ricomiciassimo a avere più educazione e più rispetto per persone, strade, monumenti  non solo a Venezia ma dappertutto e sempre, non ci sarebbe bisogno di  tante proteste (che chissà perchè sono sempre rivolte verso altri diversi da noi stessi).

 Ringrazio la Redazione di "Prima pagina" per la pazienza nell'ascoltarmi e mi piacerebbe ricevere un commento a quanto sostengo.

 Buon lavoro.

 

Carmen Mauro

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