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Mps: primi nomi dei debitori

Franco Bechis - Libero

Per ora chi dovrebbe fare luce sui crediti facili concessi da Mps non ha alcuna intenzione di svelare chi non ha restituito il dovuto all’Istituto senese, e continua a difendere la privacy dei bidonisti, come ha fatto anche il nuovo amministratore delegato della banca, Marco Morelli: “non possiamo fare quei nomi, altrimenti rovineremmo la loro reputazione”. Di più, i vertici della banca hanno avvertito con una mail- circolare anche i propri dirigenti e dipendenti: se uscirà qualcuno di quei nomi, scatteranno inchieste interne e provvedimenti disciplinari. Ma il pressing mediatico e politico-istituzionale per far pubblicare la lista di chi ha preso i soldi e non li ha restituiti è così alto e continuo che difficilmente lo scudo di Morelli potrà resistere al lungo. Anche perché, se Mps si trova in queste condizioni e ancora una volta bussa alla porta dello Stato chiedendo un salvataggio pagato dai contribuenti, non poco è dovuto a quei 47 mld di sofferenze lorde che si sono accumulate in modo esponenziale negli ultimi anni proprio per il credito facile concesso a medie e piccole aziende.

Mentre il Monte si blinda però, qualche nome di quell’elenco Libero è in grado di farlo, grazie alla consultazione dei bilanci di alcuni clienti della banca senese e alle doverose comunicazioni alle autorità di vigilanza fatte in questi anni quando si è trattato di ristrutturare la posizione debitoria di alcuni di loro. Si tratta sempre di imprese che non hanno restituito quello che avevano ricevuto dalla banca che, in molti casi, ha dovuto condonare parte del debito e concedere nuove linee di credito nella speranza di non perdere proprio tutto. In altri casi, ha escusso i pegni che aveva, non rientrando quasi mai però delle’esposizione. In altri ancora, Mps è stata costretta a trasformare il credito vantato in capitale azionario, concedendo poi nuova finanza a quella che era divenuta una parte correlata e partecipando alla copertura annuale delle perdite quando la situazione non s i raddrizzava. Casi simili, dunque,a due di quelli già emersi in questi giorni: quello di Sorgenia, in cui Mps fu costretto ad entrare dopo avere dato senza possibilità di riaverli indietro 650 mln/€ al Gruppo che all’epoca era di Carlo De Benedetti, e quello del Gruppo Marcegaglia, esposto per decine di milioni di euro con la Banca agricola mantovana, controllata da Mps. […]

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