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Migranti: il rispetto per chi è andato, la comprensione per chi resta



La notizia del recupero in mare dei 700 corpi dei migranti naufragati, nel Canale di Sicilia, il 18 aprile 2015 ha sollevato diverse reazioni da parte degli ascoltatori: nel corso di Prima Pagina e di Tutta la città ne parla si è parlato, in particolare, della necessità di identificarli e dare loro sepoltura. Nel corso della giornata, grazie a Fahrenheit, si è parlato ancora di migrazioni ma cambiando punto d'osservazione: cosa facciamo per chi è rimasto, per i vivi che, superata la furia del mare, hanno di nuovo voglia di condurre una vita normale?

In particolare, Fahrenheit ha raccolto la richiesta di un gruppo di giovani migranti di Lampedusa e ha lanciato un appello: inviamo loro dei libri, preferibilmente con traduzione in inglese e/o francese, per soddisfare un bisogno di conoscenza che è diventato vitale. L’indirizzo a cui inviarli è Centro accoglienza di Lampedusa, Contrada Imbriacola, SNC, 92010 Lampedusa (Agrigento).
Per saperne di più, è possibile ascoltare la puntata di cui sono state ospiti Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, Rossana Terri, direttrice del Centro di Accoglienza, e la scrittrice Evelina Santangelo.
 
Sono disponibili, in streaming e in podcast, anche due puntate di Tutta la città ne parla dedicate al tema. 
La prima, sul ritrovamento dei corpi dei migranti e i messaggi degli ascoltatori contrari alle spese necessarie alla loro identificazione, è disponibile qui. La seconda, sulle attività di integrazione dei migranti nel mondo del lavoro, si può riascoltare qui.

Molti approfondimenti, e la versione integrale degli sms ricevuti, sono presenti sul blog lacittadiradio3.blog.rai.it
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