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Shirley, la perla nera

in onda venerdì 17 dicembre alle ore 20,00

Shirley, la perla neraEletta da una rivista americana African American Woman of Distinction, la cantante Shirley Verrett (New Orleans, 31 maggio 1931 - Ann Arbor, 5 novembre 2010) va considerata come una delle voci di maggior rilievo degli ultimi tempi, ma anche una personalità musicale - e non solo - di grande levatura.

Insieme a Leontyne Price e Grace Bumbry (senza dimenticare figure più recenti come Barbara Hendricks) la Verrett rappresenta la punta di diamante di quanto la cultura afroamericana ha dato al mondo della lirica.

Shirley Verrett manifestò precocemente il suo talento, cantando spirituals nelle funzioni della chiesa frequentata dalla sua devota famiglia di Avventisti del Settimo Giorno; il suo studio inizialmente venne avversato poiché l'opera veniva ritenuta un genere immorale, ma i genitori scelsero presto di assecondarla e sostenerla.

Affermatasi a metà degli anni '60, Shirley Verrett per le sue caratteristiche vocali ha interpretato sia ruoli sopranili che da mezzosoprano, impersonando talvolta entrambe le protagoniste di un'opera, come nel caso di Aida e Amneris, Norma e Adalgisa, Cassandra e Didone (da "Les Troyens" di Berlioz); di quest'opera è rimasta memorabile una recita al Metropolitan in cui - essendo Christa Ludwig indisposta - la Verrett interpretò i due ruoli contemporaneamente!

La sua autobiografia, redatta con la collaborazione di Christopher Brooks, si intitola significativamente "I never walked alone" ("); il libro non è semplicemente la storia di una carriera internazionale, ma affronta molti temi tra cui il rapporto religione/arte o quello famiglia/carriera.

Ancora, la Verrett fa riferimento alla sua esperienza personale quando parla di temi a lei cari come l'affermazione di artisti afro americani nel mondo - prevalentemente europeo - dell'opera (e ricorda quando, invitata da Leopold Stokovsky presso l'Orchestra di Houston, venne da questa rifiutata perché di colore); ancora, la sfida delle malattie, l'impatto dell'età sui cantanti e sulla loro psiche, e perché gli uomini afro americani abbiano avuto meno fortuna delle donne sui palcoscenici di opere e concerti.

Grande importanza la signora Verrett ha dato all'insegnamento: docente dal 1996 presso la Michigan School of Music, ella suggeriva ai suoi allievi prospettive di ampie vedute, come si capisce da queste parole rivolte ad una classe di matricole: "...Non tutti voi che attraversate queste porte diventerete importanti cantanti d'opera ...io ho maturato la convinzione che specializzarsi troppo presto sia controproducente e possa ritardare la vostra maturazione. Ho udito più di una volta insegnanti di canto parlare di "voce" come una cosa separata dal corpo fisico, dalle emozioni e soprattutto dalla mente. Naturalmente nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. La vostra mente è la vostra risorsa più grande. . . Mia madre, Elvira Verrett, diceva sempre ai miei fratelli, alle mie sorelle e a me di "imparare tutto ciò che puoi perché non puoi sapere quando ti servirà"... Si può fronteggiare la propria crisi morale quando lo sviluppo personale o il modo di vedere ci mettono in conflitto con famiglia, amici o "tradizione". Non posso consigliarvi come comportarsi qualora nasca un tale dilemma, comunque posso incoraggiarvi ad essere onesti nelle vostre riflessioni. Ma non permettete che il timore del rifiuto freni la vostra curiosità intellettuale o il vostro sviluppo personale."

A questa luminosa stella del firmamento musicale dedichiamo un programma che propone brani non belcantistici di Brahms, Chausson, De Falla e Montsalvatge, nonchè due opere.

Si tratta della registrazione di due serate scaligere in cui la Verrett interpreta alcuni dei suoi ruoli privilegiati: il "Macbeth" del '76 con Abbado (17 dicembre) e il Samson et Dalila" del '70 diretta da Gerges Prêtre (24 dicembre).

Shirley Verrett

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