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NOVEMBRE 2015

Voglio ringraziarvi per la trasmissione di oggi, 29 novembre 2015: un mega Enzo BIanchi, veramente ISPIRATO.
Grazie e saluti.
Enrico Avveduto
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Questa mattina ho ascoltato Enzo Bianchi sostenere con convinzione e con una qualche efficacia la mancata sincronia tra diverse civiltà.
E' una argomentazione suggestiva, la condivide anche Gramellini quando nel suo Buongiorno considera i terroristi dei combattenti contro la modernità destinati alla sconfitta (che poi l'accettazione della "modernità" da parte nostra ci faccia dei vincitori e altra questione),non priva però di una sua scivolosità e non solo per l'etnocentrismo che ne sostiene l'impalcatura ma soprattutto perché ci porta lontano dalla comprensione del fenomeno terrorismo ammesso che sia possibile arrivare a una comprensione.
C'è un dato oggettivo che secondo me viene colpevolmente trascurato: l'età di chi compie le azioni suicide.
Sono giovani o giovanissimi, nati e cresciuti in Europa, e come tali si comportano.
Aggiungo due elementi utili, spero, a giungere a una conclusione sensata.
Dopo l'ennesima giornata di accoltellamenti in Israele successiva ai morti di Parigi, Netanyahu se ne esce con la seguente  dichiarazione "Chiunque condanni gli attacchi in Francia, deve condannare quelli in Israele: è lo stesso terrore. Chi non lo fa è ipocrita e cieco".
"Dietro questi atti di terrorismo - ha aggiunto - c’è l’Islam radicale che cerca di distruggerci, lo stesso che colpisce a Parigi e minaccia tutta l’Europa".
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Gentile  redazione,
le nazioni si riuniscono per parlare di clima in una Parigi blindata a causa degli attacchi terroristici. Clima e terrorismo come conseguenza della follia umana. In nome di un 'astrazione, di un qualche Dio che non si vede, ci facciamo da sempre la guerra e distruggiamo il pianeta. Io propongo "LA RELIGIONE DELLA REALTA'". Siamo infatti ciechi di fronte a tutto il Dio che permea ogni cosa, che però, in quanto visibile, ci appare scontata se non banale. Però noi viviamo già dentro un mistero insondabile, tanto che esorcizziamo la morte inventandoci altri mondi, in un'aldilà che dovrebbe garantire un senso all'aldiqua. Pure, Dio è davanti ai nostri occhi, di una bellezza e intelligenza incomparabili. Intelligenza e bellezza che non vogliono essere chiamati per nome, se non correndo il rischio d'allontanarne l'eccedenza. Eccedenza che va via via scemando, e con questa la nostra possibilità d'attingere al sacro, con una finta abbondanza che realizza bisogni di cui non abbiamo bisogno, lasciandoci più poveri in verità. Guardo con orrore le immagini diffuse dall'isis: Toyota arredate da mitraglie e micidiali fucili, volti coperti da fazzoletti neri come le bandiere che sventolano come uccelli morti, non un filo d'erba nel territorio devastato. Ogni bomba che cade sulla terra fa urlare l'aria e, oltre agli uomini, vengono offesi gli animali e le piante: ogni bomba che cade nel mare fa urlare l'acqua e offende i pesci. Ecco, nella mia visione delle cose, dovremmo finalmente smetterla di cercare un ipotetico "altrove", ma tenere in gran conto quello che c'è (rimasto). Forse se riuscissimo a godere della realtà, potremmo morire sazi di ciò che ci è stato dato, invece che cercare sempre un mondo "migliore" non si sa dove, dimostrando così solo la nostra ingratitudine nell'accettazione del dono meraviglioso, e la nostra superbia nel non accettarne il limite.
Con stima.
Liviana Daolio
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Gentile redazione,
Potreste chiedere alle vostre ospiti quale è la rilevanza dei matrimoni misti e quale è l'orientamento delle comunità e delle istituzioni soprattutto giovanili nei confronti di questa realtà.
Grazie
Luca
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Le religioni non sono sciocchezze ma non sono anche  aggregazioni per il pensiero e la conoscenza, sono invece esperienze per incontrare e amare Dio.

Sergio Vicenza

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Cara redazione,
sapeste quanto è stato importante che Shahrazad, alla tv italiana, abbia detto, rivolta a quei ragazzi, frasi importanti del Corano sulla pace, in arabo.

Che DIO vi benedica.
Claudio Fantozzi da Pisa
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Vi seguo con piacere ogni domenica : non posso fare a meno di complimentarvi per bellissima trasmissione quella di oggi, carica di cultura e con ospite la teologa  Shahrzad Houshmand ; spero che la invitiate nuovamente perché è necessario e vitale questo dialogo interculturale.
Raffaele Manna
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Ieri è successo il prevedibile: gli stati continuano i loro accordi per trovare una strada di intesa e di là c’è chi non intende intese con gli uomini.
Dire che i terroristi sono solo da uccidere, come fanno certi nostri politici....................oltre ad essere una operazione tecnicamente impossibile, perché loro sono evidentemente in mezzo a noi, aumenta l’escalation di terrore.
Gesù diceva, con la moneta in mano, “Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”.
Ma oggi che il potere politico, di Cesare, si è insinuato nell’ESSERE delle persone, nelle loro attese, speranze, sostituendosi al loro bisogno di SACRO, io ritengo che queste parole di Gesù non siano più valide e che i rappresentanti in terra di Dio, di tutto il SACRO del mondo si debbano incontrare con i rappresentanti degli stati per trovare la porta di uscita da una guerra senza fine.
Samuele mi sembra una figura meravigliosa da cui prendere spunto per capire come CHI SENTE parli a CHI FA.
Un abbraccio.
Claudio Fantozzi
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Gentile redazione,

per entrare nella Koinonia di Ernesto Buoniuti consiglio un libro prezioso: "Una rete di amicizie. Carteggi dalla koinonia di Ernesto Buoniuti. 1915-1927", a cura di Ottavia Niccoli, Roma, Viella, 2015.
Uno sguardo inedito dalle lettere di tre giovani che orientano le loro vite incrociando Ernesto Buonaiuti nella Roma della prima guerra mondiale e dell'avvento del fascismo.
Cordiali saluti
Miriam Turrini
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Cara redazione, 
che bella la trasmissione su Spinoza!
Proprio in questi giorni lo sto spiegando ai miei meravigliosi alunni.
Spinoza è un filosofo che io amo moltissimo, quindi mi riesce di farlo amare moltissimo anche ai miei ragazzi.
Di lui amano che sia stato un rivoluzionario, che abbia girato le spalle ad un sistema soffocante e se ne sia andato per conto proprio. Ammirano che sia stato capace di vivere da anticonformista, che dica che è meglio accontentarsi ed essere moderati piuttosto che strafare e mettersi in mostra.
Ma soprattutto li affascina questa unione fra la nostra mente e la natura che è Dio.
Quest'unica Sostanza come regola indispensabile del mondo ( l'ordine geometrico).
Ma il momento più bello è quando mi chiedono se allora anche loro, proprio loro, sono modi di quest'unica Sostanza, insomma se anche loro sono in qualche " modo"divini!
E qui mi viene in aiuto Spinoza stesso:" Tutte le cose che sono, sono in Dio e devono essere concepite per mezzo di Lui" ( Etica, proposizione XVIII).
Grazie di cuore!
Chiara Frassi
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Gentile  redazione,
subito grazie. Grazie per questa  trasmisione che illumina le mie domeniche. Questa in particolare. Ascoltavo  Gabriella Caramore, Natoli e Morselli immersa nella luce del lago di Como - dove vivo -  osservando cadere foglie, volare di pettirossi, stare di cavoli neri impavidi in faccia al sole, limitare della siepe di armandii ormai sfioriti da mesi.
E intanto Gabriella Caramore  e i suoi ospiti porgermi Spinoza, minuti pieni di senso. L'Infinito qui a portata dei miei sensi. Grazie e grazie ancora.
In quanto alla richiesta, il mio manuale di filosofia è troppo poca cosa. Da dove partire per entrare in Spinoza? Certo acquisterò i testi di Natoli e Morselli, ma per me è necessario un punto di partenza. Per cercare la libertà. E trovare così gli altri, forse, l'Altro. Buon lavoro, buona vita. Infinita. 
Rossana Lacala
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A proposito della comunione ai divorziati risposati. Il teologo Andrea Grillo afferma che la Chiesa cattolica conserva un residuo di potere temporale sul matrimonio. Penso che si riferisca al regime "concordatario" vigente in Italia, di origine fascista, che riconosce gli effetti civili al matrimonio celebrato in chiesa. La facilitazione dell'annullamento dei matrimoni religiosi decisa da papa Francesco è però una risposta inadeguata alla domanda di comunione. Il superamento del privilegio concordatario sarebbe invece  un segno di laicità per lo Stato, e motivo di riflessione sul valore del sacramento per la Chiesa stessa.

Gabriella Caramore osserva invece che in molte parrocchie è già superata la dottrina che proibisce la comunione ai divorziati risposati. In parte è vero, ma è vero anche che altri parroci sulla dottrina non transigono, e altri invitano i loro fedeli a spostarsi in altre parrocchie per non dare scandalo.
Anche nelle situazioni di "misericordia" però la "dottrina intransigente" convive così con la "prassi tollerante". Questo vale, in misura ancora maggiore, per la contraccezione condannata dall'enciclica Humanae vitae. Il regime di "doppia verità" (le parole sono di Pietro Scoppola), l'incoerenza che educa all'ipocrisia, sono l'accusa che la cultura laica muove alla cultura cattolica dai tempi della Controriforma. Ma anche dal punto di vista ecclesiale, come può essere segno di amore fra Dio e l'umanità, fra Cristo e la Chiesa, una vita vissuta nell'incoerenza quotidiana?
Anche queste sono le domande che la Comunità di S. Francesco Saverio si è posta a Trento nel rispondere al questionario di papa Francesco. E che sono rimaste domande anche dopo la conclusione del Sinodo. (www.viandanti.org)
Silvano Bert - Trento

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Cara redazione,
ho apprezzato molto la trasmissione di domenica 1° novembre anche perché con Giovanna Rosadini si è cercato di esplorare il momento necessariamente sconosciuto del passaggio dalla vita alla morte. Pochi mesi fa ho vissuto anche io un’esperienza simile perché sono stato ricoverato in Terapia Intensiva per un transitorio periodo (fortunatamente di soli 10 giorni) di completa perdita di coscienza. In questi giorni di assoluta estraneità dal mondo che mi circondava ho avuto allucinazioni continue, anche se non piacevoli e di pace come quelle raccontate da Giovanna. Al mio ritorno alla realtà mi è stato detto che ho rischiato seriamente di morire e mi sono detto che tutto sommato avrei avuto fortuna a non rendermi assolutamente conto del passaggio verso la morte, momento che tutti temiamo. Poi ho pensato che in realtà non fa paura la morte di per sé evento per tutti “veramente sicuro” anche se tutti vorremmo si avverasse il più tardi possibile come quanto detto da Isaia (65,20) “chi morirà a cent' anni morirà giovane”. Quello che fa paura è la sofferenza che si associa molto spesso agli ultimi giorni di vita per la malattia che ti ha colpito e che le cure di fine vita, ahimè ancora oggi troppo poco applicate, dovrebbero quanto meno lenire. La morte senza avere un contatto col mondo che ti circonda sarebbe però proprio perché morte impersonale, una pena non solo per te che stai morendo ma soprattutto per i tuoi cari che ti stanno vicini perché impedirebbe di tenersi almeno per mano con la persona che ti ama e che ha vissuto con te tutta la vita. L’avvicinarsi alla morte sarebbe così estraneo alla tua mente e alla tua coscienza, non più individuale e in prima persona come hanno avuto modo di dire pensatori ebrei come Vladimir Jankélévitch e Franz Rosenzweig per il quale però “L’imprescindibile dimensione individuale del concludersi della vita sottrae la morte a ogni possibilità di concettualizzazione, sfaldando e vanificando le pretese filosofiche di astrazione e universalizzazione”.
Un  caro saluto e complimenti.
Andrea Lopes Pegna

 

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