La poesia di Palazzeschi, dopo quasi un secolo dal suo esordio, sembra aver avuto una sorte singolarmente dimidiata: se da una parte non ha mai smesso di attirare l'attenzione di critici e studiosi d'eccezione, da De Robertis a Solmi, da Contini a Baldacci, da Sanguineti a Mengaldo, dall'altra per la maggioranza dei lettori è rimasta da tempo confinata in incontri antologici: pochi testi, e sempre gli stessi, magari imparati a memoria nei primi anni di scuola, grazie alla loro apparente facilità, alla loro ottimistica e accattivante ironia.(...) Rileggerla oggi, magari così come si era presentata la prima volta ai suoi lettori, smontando a ritroso nelle sue varie tappe e stratificazioni il lungo processo di formazione della raccolta delle "Poesie", può aiutare a recuperare una prospettiva più complessa, può far ritrovare nessi e legami nascosti, e sottrarre i testi all'appiattimento storico e tonale che è anche la conseguenza inevitabile della loro ricomposizione in un unico libro, e dei ripetuti e drastici rifacimenti e mutamenti di successione.
20131203ContentItem-485205b5-bf82-4f3f-a48e-c562250fa153ContentSet-74101b23-3b92-453d-9c62-218a7ef63190PublishingBlock-ae8424da-2bbd-4257-8fe9-9468925fa1dbPage-325ca4d6-7114-4990-9f6c-d11884397a94articolo/dl/img/2013/12/75x561386160699028Palazzeschi_tutte_poesie_425_X_300.jpgTutte le poesie03/12/2013
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