Nel 2003 l'etichetta Erato ha prodotto un cofanetto con tre compact dedicato a uno degli ultimi oratori composti da Georg Friedrich Händel, e precisamente "Theodora", presentato nel 1750; questo fu il suo penultimo oratorio interamente originale, dato che dopo "Jephta" (eseguito nel 1752) la cecità impedì al musicista di comporre ulteriori lavori di siffatte proporzioni.

Si tratta dell'unico oratorio drammatico in cui la vicenda tratta delle prime persecuzioni cristiane, rinunciando alle grandi storie tratte dall'Antico Testamento: per il libretto Thomas Morell utilizzò la novella "Il martirio di Teodora e Didimo" di Robert Boyle, autore peraltro oggi ricordato per le ricerche nel campo della fisica e chimica.

La storia è ambientata ad Antiochia durante le persecuzioni ordinate dall'imperatore Diocleziano, e Händel pare seguire da vicino il carattere doloroso delle vicende narrate, a cominciare dal prevalente uso della tonalità di sol minore, rinunciando a toni più ottimistici e trionfalistici adottati in altre occasioni; questo approccio non convenzionale non arrecò particolare successo all'opera, creando le premesse per diversi tagli che solo nella presente esecuzione, realizzata dal gruppo Les Arts Florissants diretto da William Christie, sono stati eliminati, riportando l'oratorio alla sua originaria veste musicale.

Nel programma odierno, dopo l'Ouverture in stile francese e i successivi brani strumentali di apertura, viene integralmente presentata la terza e ultima parte del lavoro, che si conclude con la condanna a morte di Teodora e Didimo, dopo il loro rifiuto di offrire sacrifici al dio Giove.