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Archivio RAI - Due concerti di Prokofiev

in onda martedì 26 aprile alle ore 00,00

Archivio RAI - Due concerti di ProkofievDall'immaginario contenitore che racchiude l'abbondante - e prezioso - materiale dei nostri archivi sonori estraiamo oggi due concerti solistici del compositore russo Sergei Prokofiev realizzati dalla RAI nel 1991.

Il primo di essi è il Quinto concerto per pianoforte op. 55; composizione del 1932, il concerto appartiene a quel prolifico periodo, antecedente al ritorno in Russia di Prokofiev, in cui nascono anche il balletto "Romeo e Giulietta", la suite sinfonica "Il Luogotenente Kije" e la fiaba musicale "Pierino e il lupo"; tutte opere in cui lo stile del compositore si definisce nelle sue variabili principali di pregnanza ritmico-armonica e nelle sue caratterizzazioni tematiche.

Come già affermato nei primi quattro, in questo concerto Prokofiev ribadisce la concezione di un suono pianistico più che mai ritmico e percussivo, che permea l'opera anche nel secondo movimento, un tema con variazioni di carattere militareggiante a cui il pianoforte aggiunge vivacità e grazia.

In questa esecuzione registrata a Roma nel marzo del 1991 l'interpretazione è affidata ad un pianista particolarmente legato al repertorio della sua terra d'origine; si tratta del pianista moscovita Dimitri Alexeev, bambino prodigio che negli anni '70 ha collezionato i più importanti premi pianistici in Russia e in Europa, per approdare poi ad una brillantissima carriera di livello internazionale.

La direzione è affidata al direttore tedesco Claus Peter Flor, legato al nostro paese per le sue molte collaborazioni con compagini italiane; nel 2003, su invito di Riccardo Chailly, Flor è divenuto Direttore Ospite Principale dell'Orchestra Verdi di Milano; ripetute anche le sue esibizioni a capo dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI.

Il direttore d'orchestra ungherese Zoltan Pesko ha con l'Italia un rapporto ancor più privilegiato: dopo gli studi compiuti oltre che in patria e poi in Svizzera anche in Italia (studiò composizione con Goffredo Petrassi) ed un clamoroso debutto alla Scala nel 1970, Pesko si è insediato nel 1973 a capo dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, mentre dal 1978 al 1983 ha diretto a Venezia l'Orchestra del Teatro La Fenice; molte anche le sue esecuzioni a capo delle orchestre RAI.

Quest'oggi ascoltiamo il direttore ungherese sul podio a guidare, insieme all'Orchestra di Roma della RAI, il violinista Viktor Tretiakov nel Secondo Concerto per violino op. 63, registrato a Roma nel febbraio 1991.

Quest'opera appartiene agli anni '30 come la precedente, e lo stesso Prokofiev nella sua autobiografia ne ricorda la genesi: "Nel 1935 un gruppo di ammiratori del violinista francese Soetens mi chiese di scrivere per lui un concerto per violino, dandogli i diritti esclusivi di esecuzione per un anno. Io accettai prontamente perché ero già intenzionato a scrivere qualcosa per violino in quel periodo ed avevo accumulato del materiale... La varietà di luoghi in cui il concerto fu scritto è un riflesso dell'esistenza nomadica di concertista che conducevo in quel tempo: il tema principale del primo movimento è stato scritto a Parigi, il primo tema del secondo movimento a Voronezh, l'orchestrazione è stata completata a Baku e la prima esecuzione è avvenuta a Madrid".

Il carattere di questo concerto è profondamente differente dal concerto per pianoforte; più legato alla tradizione russa, in esso riecheggiano anche temi dell'"Ouverture su temi ebraici" e del "Romeo e Giulietta"; il lirismo assai marcato della scrittura violinistica è qui bene realizzato dal solista, Viktor Tretiakov, definito dal grande violinista ucraino David Oistrakh come "il talento più autentico e seducente che abbia incontrato nel nostro Paese".

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