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7 AGOSTO

Il Santo  del Giorno
 

san gaetano da thiene
AGOSTO VII
 

Gaetano Thiene (Vicenza, ottobre 1480- Napoli, 7 agosto 1547) è stato un presbitero italiano, fondatore dell'Ordine dei Chierici regolari teatini; nel 1671 è stato proclamato santo da papa Clemente X ed è detto il Santo della Provvidenza. Il suo corpo è sepolto nella  basilica di San Paolo Maggiore a Napoli.

Di origine nobiliare, nacque a Vicenza nel 1480 dal conte Gasparo e da Maria da Porto; gli fu dato il nome di Gaetano in onore di un suo zio, famoso canonico e professore all'Università di Padova. Perse in giovanissima età il padre, morto nel 1492, e la sua educazione venne curata dalla madre.

Studiò diritto all'Università di Padova e il 17 luglio 1504 conseguì la laurea in utroque iure. Pur essendo iscritto all'albo degli avvocati, Gaetano non esercitò mai tale professione, preferendo indirizzarsi verso lo stato di religioso. Entrò a far parte della vita del clero, nonostante la madre gli avesse impedito di prendere i voti poiché, dopo la perdita degli altri figli, confidava in lui come legittimo erede e padre di future discendenze. Nel 1505 si fece promotore dell'edificazione della chiesa di Santa Maria Maddalena a Rampazzo nella tenuta di famiglia, tuttora esistente.

Nel 1507 si stabilì a Roma, dove prese dimora assieme al futuro cardinale Giovanni Battista Pallavicini, vescovo di Cavaillon, presso la chiesa di San Simeone ai Coronari. Presso la Curia Romana ricoprì gli incarichi di scrittore delle lettere pontificie e protonotario apostolico ed ebbe un ruolo notevole nel riportare la pace tra la Santa Sede e la Repubblica di Venezia, dopo la guerra della Lega di Cambrai; si guadagnò la stima di papa Giulio II, che in breve si rivolse a Gaetano come a un "figlio diletto" e "nostro famigliare".

A Roma, Gaetano si iscrisse all'Oratorio del Divino Amore e partecipò attivamente alle riunioni che si tenevano nella chiesa di Santa Dorotea presso l'Ospedale di San Giacomo degli Incurabili. Ottenuta una particolare dispensa da papa Leone X, tra il 27 e il 29 settembre 1516, ricevette gli ordini minori e il diaconato; mentre il 30 settembre successivo, in occasione della festa di san Girolamo (patrono del suo casato), venne ordinato sacerdote da Francesco Bertoli, vescovo di Milopotamo, nella cappella privata del presule.

Gaetano celebrò la sua prima messa nell'Epifania del 1517.

Fece ritorno nella sua nativa Vicenza nel 1519; entrò nella compagnia dei Santi Clemente e Girolamo e ristrutturò l'ospedale della Misericordia; trasferitosi a Verona, si aggregò alla compagnia del Santissimo Corpo di Cristo e fondò un nuovo ospedale degli incurabili.[3]

Tornò a Roma nel 1527; assieme a Gian Pietro Carafa (futuro papa Paolo IV) e decise di formare una nuova fraternità di sacerdoti con il compito di riformare il clero e di restaurare e applicare una regola primitiva di vita apostolica. Papa Clemente VII, con il breve Exponi nobis (24 giugno 1524) permise loro di prendere i voti e condurre vita fraterna in comunità.

Pur non essendo questo il loro proposito, Gaetano e i compagni andarono a costituire un nuovo ordine religioso, il primo degli ordini di chierici regolari sorti durante il periodo della Controriforma; essendo Gian Pietro Carafa vescovo di Chieti (in latino Theate), i membri dell'ordine vennero detti teatini.

Gaetano e i suoi primi dodici compagni subirono la prigionia durante il sacco di Roma del 1527, rinchiusi nella Torre dell'Orologio in Vaticano da dove riuscirono provvidenzialmente a fuggire per Venezia, stabilendosi presso la chiesa di San Nicola dei Tolentini; il 14 settembre 1527 Gaetano venne eletto preposito generale dell'ordine.

Nel 1533 si recò a Napoli per fondarvi una casa dell'ordine; il viceré Pedro de Toledo concesse loro la basilica di San Paolo Maggiore. A Napoli Gaetano curò la formazione dei sacerdoti impegnati nel locale ospedale degl'Incurabili; fu correttore della compagnia dei Bianchi; diresse il monastero delle domenicane della Sapienza (fondato da Maria Carafa, sorella di Gian Pietro); guidò Maria Lorenza Longo nella fondazione delle monache Cappuccine; contrastò la diffusione delle dottrine eterodosse.  Dopo aver trascorso qualche anno a Venezia, ritornò nella sua amata Napoli dove si spense nel 1547.


 

Nel Martirologio si celebrano:

SS. Sisto II e compagni
Memoria dei SS. Sisto II, papa, e compagni. Martiri. Papa Sisto, mentre celebrava la Messa e spiegava ai fratelli la legge divina, sopravvenuti alcuni soldati, venne immediatamente arrestato e decapitato, in forza dell'editto dell'imperatore Valeriano, il sesto giorno di agosto; con lui consumarono il martirio anche quattro diaconi, che furono seppelliti col pontefice a Roma, al Cimitero di S. Callisto sulla Via Appia. Quel giorno anche i SS. Agapito e Felicissimo, suoi diaconi, furono martirizzati nel Cimitero di Pretestato, dove furono anche sepolti.

S. Afra
Ad Augusta di Baviera, in Germania, ricordo di S. Afra, martire, che, peccatrice convertita a Cristo e non ancora battezzata, si narra esser stata bruciata viva per aver testimoniato la sua fede.

S. Michele de la Mora
A Colima in Messico, ricordo di S. Michele de la Mora, presbitero e martire, che fu coronato dal martirio durante la persecuzione contro la fede, per il mero fatto di essere un sacerdote.

 

  I SANTI DEL GIORNO

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