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Ritratto d'autore: Anton Arensky (1861-1906)

in onda giovedì 7 gennaio alle ore 17,00

Ritratto d'autore: Anton Arensky (1861-1906)"Sarà presto dimenticato": questo il lapidario giudizio di Nikolai Rimsky Korsakov nei confronti di Anton Stepanovich Arensky, uno dei suoi tanti allievi presso il Conservatorio di S. Pietroburgo.

Nato nel 1861 in Russia, a Novgorod, Arensky già a nove anni dimostra coi suoi piccoli brani per voce e pianoforte le sue attitudini musicali; completati gli studi di pianoforte e di composizione nel 1882 diverrà insegnante di Armonia e Contrappunto al Conservatorio di Mosca, avendo tra i suoi studenti nomi come Alexander Scriabin, Sergei Rachmaninoff e Alexander Gretchaninov.

Direttore tra il 1888 e il 1895 della Società Corale Russa, Arensky nel 1895 di ritorno a S. Pietroburgo ottiene - su raccomandazione di Mili Balakirev - la carica di Direttore del Coro Imperiale, carica che abbandonerà nel 1901 sulla spinta dei suoi molteplici impegni compositivi e soprattutto concertistici, come pianista e direttore.

Nelle sue "Memorie", così ne parla ancora Rimsky-Korsakov: "Per la natura del suo talento ed i suoi gusti come compositore egli fu vicino ad Anton Rubinstein, ma fu inferiore a lui per qualità e talento, pur se non nella capacità di orchestrazione. In gioventù Arensky non sfuggì a una certa mia influenza; più tardi l'influenza gli venne da Ciajkovskij"; ciò che Rimsky criticava maggiormente nell'allievo era la sua "capziosità e non-necessarietà", anche se il giudizio del maestro era (capzioso a sua volta) più che altro di natura morale verso quell'allievo dalla vita "dissipata tra il vino e il gioco delle carte"; sappiamo del resto che Arensky condusse una vita piuttosto sregolata (morirà di tubercolosi nel 1906 in un sanatorio finlandese).

A dispetto dell'ingeneroso maestro, pare Arensky fosse apprezzato da Ciaikovsky, e di lui Prokofiev scrisse nel 1906 al padre: "Il compositore Arensky è morto qualche giorno fa, era un caso disperato già dallo scorso autunno... Scrisse (tre) opere e svariate altre cose, molte delle quali bellissime".

Un altro illustre allievo di Rimsky Korsakov, Stravinsky non condivide i suoi crudeli giudizi verso Arensky: "Arensky è stato amichevole, interessato e generoso con me... a dispetto di Rimsky ho sempre amato lui e almeno una delle sue composizioni - il famoso (primo) Trio con Pianoforte... Ha significato qualcosa per me, anche solo per il fatto che era in comunicazione diretta e personale con Ciajkovskij".

La trasmissione odierna propone inizialmente un brano vocale, in una forma piuttosto anomala: si tratta di tre Quartetti composti nel 1901 per coro a cappella con l'aggiunta del violoncello; ne ascolteremo la prima incisione assoluta, realizzata nel 2001 dal Coro della Cappella Sinfonica Russa di Stato con il violoncellista Dmitri Miller sotto la direzione di Valery Polyansky.

Il secondo ascolto propone una Suite, la seconda delle quattro composte da Arensky, originariamente per due pianoforti e qui eseguita dall'Orchestra Sinfonica di Mosca diretta da Dmitr Yablonsky; si tratta di un'opera in cinque movimenti i cui titoli ben esprimono la leggerezza dell'ispirazione, come anche la denominazione stessa della Suite con l'appellativo "Silhouettes".

Ascolteremo poi quel Trio per pianoforte violino e violoncello opera 32 (1894), il primo dei due composti da Arensky, considerato la sua composizione più valida, in cui appare forte l'influenza di Mendelssohn; con la pianista Polina Leschenko sono i fratelli Capuçon, Renaud al violino e Gautier al violoncello.

A conclusione del programma ascolteremo la Prima Sinfonia in si minore, quarta opera del catalogo del non fortunato compositore, eseguita dall'Orchestra sinfonica Russa di Stato diretta ancora da Valery Polyansky.
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