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Protagonisti: Emanuel Ax

in onda mercoledì 9 dicembre alle ore 21,00

Protagonisti: Emanuel Ax Venne alla ribalta nel 1974, vincendo venticinquenne a Tel Aviv la I Edizione del Premio Pianistico Internazionale dedicato ad Arthur Rubinstein: il pianista Emanuel Ax è da allora, come si suol dire, sempre sulla cresta dell'onda.

Polacco d'origine (poi cittadino americano), a Varsavia Emanuel aveva iniziato a suonare il violino e poi il pianoforte, proseguendo poi gli studi tra Canada, Francia e Stati Uniti; oggi, infaticabile, conduce la sua vita tra performances con orchestre in tutto il mondo, recitals solistici nelle sale da concerto più prestigiose, attività cameristica diffusa (tra i suoi compagni di vecchia data il violoncellista Yo-Yo Ma, con cui collabora da 35 anni), commissione ed esecuzione di nuove musiche, senza dimenticare il doveroso incremento alla già ammirevole discografia.

Temperamento poetico ed insuperato virtuosismo sono decantati nelle sue biografie; dato che, come sappiamo, è la musica che più ci parla, possiamo serenamente dire che nel caso di Emanuel Ax i pareri della critica corrispondono esattamente a quanto ci è dato udire: la poesia emerge evidente nel fraseggio morbido del pianista, il virtuosismo si offre - se così ci è consentito dire - con la massima semplicità, come una delle tante qualità in dotazione al musicista.

Il sorridente artista rapidamente conquista la nostra simpatia con la sua infaticabile energia, l'enorme musicalità che trasfonde nelle sue interpretazioni ed il tranquillo, perciò devastante, candore delle sue affermazioni; ecco ad esempio cosa Ax - che di applausi ne intende - pensa del pubblico che applaude tra un movimento e l'altro di una composizione (cosa che nelle sale da concerto fa inorridire i più e zittire malamente gli incauti estimatori): "Penso che sia ora di smetterla di essere infastiditi dagli applausi tra i movimenti. Brahms ne sarebbe stato forse tanto disturbato? Lo stesso vale per Beethoven... Il padre di Mozart spesso ostenta nelle lettere alla moglie che le Variazioni di Wolfgang in un dato concerto erano state così eccitanti... da essere eseguite due volte... Non dico nel bel mezzo di un movimento, ma certo se ti sei entusiasmato alla fine di un movimento di un brano, come per esempio di una Sinfonia di Beethoven, io penso che non sia sciocco applaudire".

La naturalezza dell'evento musicale, sia nella sua esecuzione che nella sua fruizione, sembra avere per Ax la massima importanza; nella trasmissione di oggi potremo verificare questo dato su un programma solistico di grande impegno esecutivo.

Due dei cinque Grammy Awards della sua vita Ax li ha meritati, nel 1995 e nel 2004, incidendo le Sonatedi Joseph Haydn; ascolteremo oggi la n. 59 in mi bemolle maggiore, nei suoi tre movimenti (I. Moderato II. Scherzando - Allegro con brio III. Minuetto e Trio -Moderato), dove ritroveremo un pianismo elegante, discreto, chiarissimo in tutte le inflessioni della scrittura e del suo intreccio contrappuntistico e quanto mai intrigante nei sentori preromantici del secondo movimento.

Pienamente romantico, davvero veemente e coinvolgente il suo Chopin, di cui ascolteremo lo Scherzo n. 4 in mi maggiore op. 54 registrato da Emanuel Ax nel 1988; il pianista ci mostrerà poi tutta la sua maturità interpretativa e la solidità del suo virtuosismo eseguendo la monumentale Sonata in si minore di Franz Liszt.

A concludere la trasmissione le "Variazioni op. 24 su un tema di Haendel", opera in cui il linguaggio pianistico di Johannes Brahms ha uno dei suoi momenti più alti: le bellissime quanto impegnative 25 variazioni offrono un panorama completo delle tecniche compositive più tipicamente brahmsiane sotto l'aspetto armonico e ritmico, mentre la maestosa fuga costringe l'ascoltatore ad un avventuroso ma esaltante viaggio nelle più complesse modalità contrappuntistiche; Emanuel Ax ci propone la sua interpretazione tratta da un'incisione del 1992.

EMANUEL AX
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