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Inizia oggi una rubrica dedicata a Robert Schumann, compositore tedesco di cui quest'anno ricorrono i 200 anni dalla nascita, avvenuta a Zwickau (in Sassonia) nel 1810. Quella di Schumann, scomparso a Bonn nel 1856 a soli 46 anni, è una delle figure centrali del romanticismo musicale tedesco e la sua ampia produzione abbraccia i principali generi compositivi.
La trasmissione odierna si apre con le Kinderszenen, celebre serie di brevi brani pianistici il cui linguaggio si adegua alla semplicità del mondo infantile, vagheggiando un mondo perduto che l'autore intende ricreare e idealizzare.
La Sinfonia op. 61, che segue, fu terminata da Schumann nel 1846 e resta non solo quella di maggiori proporzioni ma anche quella che mantiene una unitarietà espressiva in tutti i suoi quattro movimenti.
Tratto dall'ampia produzione liederistica del compositore tedesco, il successivo ciclo Liederkreis op. 24 utilizza testi di Heinrich Heine e si contraddistingue per la semplicità del linguaggio strumentale e vocale, dove il tono popolare si alterna a momenti di maggiore intimità poetica.
La trasmissione odierna si conclude con i Märchenerzählungen op. 132, quattro pezzi per clarinetto, viola e pianoforte in cui emerge anche una sorta di destinazione domestica, avvicinandosi a un gusto più manierato, quasi Biedermeier.
Forum
Schumann, il Raro Maestro (1810 - 1856)
in onda domenica 4 luglio alle ore 21,00
Inizia oggi una rubrica dedicata a Robert Schumann, compositore tedesco di cui quest'anno ricorrono i 200 anni dalla nascita, avvenuta a Zwickau (in Sassonia) nel 1810. Quella di Schumann, scomparso a Bonn nel 1856 a soli 46 anni, è una delle figure centrali del romanticismo musicale tedesco e la sua ampia produzione abbraccia i principali generi compositivi.La trasmissione odierna si apre con le Kinderszenen, celebre serie di brevi brani pianistici il cui linguaggio si adegua alla semplicità del mondo infantile, vagheggiando un mondo perduto che l'autore intende ricreare e idealizzare.
La Sinfonia op. 61, che segue, fu terminata da Schumann nel 1846 e resta non solo quella di maggiori proporzioni ma anche quella che mantiene una unitarietà espressiva in tutti i suoi quattro movimenti.
Tratto dall'ampia produzione liederistica del compositore tedesco, il successivo ciclo Liederkreis op. 24 utilizza testi di Heinrich Heine e si contraddistingue per la semplicità del linguaggio strumentale e vocale, dove il tono popolare si alterna a momenti di maggiore intimità poetica.
La trasmissione odierna si conclude con i Märchenerzählungen op. 132, quattro pezzi per clarinetto, viola e pianoforte in cui emerge anche una sorta di destinazione domestica, avvicinandosi a un gusto più manierato, quasi Biedermeier.
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