Mista della purezza dei lirici greci e di una sensibilità modernissima, dell'esattezza del chirurgo e della dolcezza dei trovatori, la poesia di Corrado Calabrò sa essere spontanea e colta, istintiva e cesellata, sanguigna e metafisica. Le sue liriche si alimentano di mille suggestioni: il vissuto personale dell'autore e le memorie della Magna Grecia, il mito e l'astrofisica, la ricerca dell'inesprimibile e l'amore per la donna, impossibile tensione esistenziale. Il risultato è una poesia musicale, capace di lasciare nell'orecchio una lunga risonanza, e nella mente immagini abbacinanti, che sbocciano inesauribilmente l'una dall'altra. Visioni di plastica icasticità perché impastate dei quattro elementi primigeni: la terra, il fuoco, l'aria, e soprattutto l'acqua. L'acqua di quel mar Mediterraneo che fluisce come onnipresente fondale attraverso tutta la produzione di Calabrò, dagli esordi di "Prima attesa" del 1960 fino alle liriche più recenti, pubblicate qui per la prima volta.
20120418ContentItem-5a2ca500-0835-4b9b-b7cc-77a9adcb84e8ContentSet-d8e8dcc1-b9c6-4720-a333-12e45988000aPublishingBlock-ae8424da-2bbd-4257-8fe9-9468925fa1dbPage-325ca4d6-7114-4990-9f6c-d11884397a94articolo/dl/img/2013/11/75x561385511890732vita_verso_calabr__425_X_300.jpgUna vita per il suo verso18/04/2012
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