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Cappello di paglia di Firenze, Il

farsa musicale di Nino Rota


Il Cappello di paglia di Firenze farsa musicale in 4 atti di Nino Rota e di Ernesta Rinaldi, dalla commedia Le Châpeau de paille d'Italie di Eugène Labiche e Marc Michel. Musica di Nino Rota


Prima rappresentazione: Palermo, Teatro Massimo, 21 aprile 1955
Personaggi: Fadinard; Nonancourt, la baronessa di Champigny; Elena; Beaupertuis; Anaide; Emilio, lo zio Vezinet; la modista; un caporale delle guardie; una guardia; Felice, il visconte Achille di Rosalba; corteo di nozze, modiste, invitati della baronessa, guardie, abitanti di piazza Troudebì


"Dopo l'ouverture, la scena si apre sul racconto di Fadinard, nel giorno delle sue nozze, allo zio sordo: mentre era a spasso in calesse, il suo cavallo ha mangiato il cappello di paglia di Firenze di una signora. Costei, Anaide, arriva poco dopo col suo amante Emilio a reclamare un cappello uguale: senza non può tornare al suo gelosissimo marito.


Fadinard, per evitare scandali, si mette alla ricerca di un cappello identico: va dalla modista, che lo indirizza dalla baronessa di Champigny. La baronessa attende degli invitati, insieme ai quali deve ascoltare il violinista Minardi, e scambia Fadinard per il musicista. Mentre gli invitati alle nozze seguono Fadinard e mangiano al buffet della baronessa, la confusione aumenta con l'arrivo di Minardi.br>

Fadinard spiega il suo problema, ma la baronessa ha dato il cappello alla nipote: la signora Beaupertuis.


Beaupertuis si insospettisce per l'assenza della moglie; intanto arriva Fadinard a chiedere il cappello (sempre seguito dal suocero e dagli invitati, alticci). Nella confusione Fadinard capisce l'inghippo (Anaide è la moglie di Beaupertuis), mentre il suocero minaccia di mandare a monte le nozze.


Quando tutto sembra perduto, lo zio sordo presenta il suo regalo per gli sposi: un cappello di paglia di Firenze. Anaide riesce così a ripresentarsi al marito e Fadinard può sposare la sua Elena."


Cfr. Dizionario dell'Opera a cura di Pietro Gelli, Milano, Baldini & Castoldi, 1996, pp. 185-186
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