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Enrico Gatti e l'Ensemble Aurora

in onda giovedì 4 ottobre alle ore 6,00 (seconda puntata)

Enrico Gatti e l'Ensemble AuroraProsegue il breve ciclo di trasmissioni dedicate all'Ensemble Aurora e al suo direttore Enrico Gatti.

Nato nel 1955 a Perugia, Enrico Gatti ha compiuto un percorso musicale di tutto rispetto: allievo di Chiara Banchini, dopo il diploma in violino si è dedicato allo studio del repertorio del sei-settecento perfezionandosi in Svizzera ed in Olanda.

Nel corso della sua attività concertistica si è esibito in tutta Europa, in Canada, negli U.S.A., in America del Sud, in Russia, in Giappone e in Australia ed ha realizzato incisioni radiofoniche e discografiche in tutto il mondo.

Enrico Gatti alterna l'attività di solista con quella di direttore, ed è impegnato in una costante attività di ricerca ai fini della riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale italiano; si dedica inoltre alla didattica, e il suo insegnamento basato sulla antica tradizione violinistica italiana dei secoli XVII e XVIII attira allievi da ogni parte del mondo.

Ispirandosi ad Eos, la "dea dalle rosee dita", Gatti ha fondato nel 1986 l'Ensemble "Aurora" insieme ad altri artisti appassionati dello studio e dell'interpretazione del patrimonio musicale italiano anteriore al 1800.

L'Ensemble "Aurora" si è formato con un approfondito lavoro sulla letteratura del XVII secolo ed ha basato la ricerca della propria emissione sonora sulla caratteristica più costante dell'estetica sei-settecentesca: l'imitazione della natura, e quindi della voce umana, con le sue dinamiche, pronunce ed articolazioni; in quest'ottica l'impiego di strumenti originali ed un loro adeguato uso in relazione al repertorio affrontato non viene concepito come un fine, bensì come un mezzo prezioso per il recupero della tradizione italiana, contraddistinta da quella nobiltà e raffinatezza che solo un equilibrio fra rigorosa preparazione e fantasia interpretativa permette.

L'Ensemble ha una intensa attività concertistica, con programmi strumentali ma includendo anche cantate profane e sacre, ed è ospite di importanti stagioni concertistiche in Italia e all'estero; ugualmente intensa l'attività discografica: il gruppo ha realizzato varie prime registrazioni mondiali, ed è stato insignito, fra gli altri riconoscimenti, del Premio Internazionale del disco "Antonio Vivaldi" per le migliori incisioni di musica strumentale italiana nel 1993 e nel 1998; l'incisione integrale dell'op. III di Corelli ha ricevuto il "Diapason d'or de l'année" 1998.

Veniamo ora ai brani proposti in questa seconda puntata.

Quello di Tarquinio Merula, per quanto sconosciuto ai più, è un nome ben noto agli amanti della musica strumentale antica del primo periodo barocco; il compositore, nato a Busseto alla fine del '500, peregrinò in tutta Italia - e fu anche a Varsavia - come valente organista e compositore; una leggenda farebbe risalire proprio a lui il nome di una strada di Roma, quella Via Merulana che il compositore percorreva tutti i giorni, dopo aver suonato a S. Maria Maggiore, per recarsi al servizio all'organo nella Basilica di S. Giovanni.

Di Merula l'Ensemble Aurora eseguirà due sonate tratte dall'opera VI.

Alla fine del XVII secolo appartiene invece il compositore austriaco Johann Heinrich Schmelzer di cui ascolteremo tre sonate per archi, viole da gamba e basso continuo; in questa incisione all'Ensemble "Aurora" e ad Enrico Gatti si affianca l'Ensemble di viole "Labyrinto" guidato da Paolo Pandolfo.

Seguono alcune composizioni strumentali di Angelo Berardi, compositore e violinista attivo nel centro Italia alla fine del XVII secolo e ricordato soprattutto per le sue opere teoriche.

Ritroveremo ancora la musica di Arcangelo Corelli, di cui l'Ensemble Aurora esegue una sonata a tre tratta dall'opera 1; concluderà la trasmissione una composizione sacra di Alessandro Scarlatti tratta dalle "Lezioni del Venerdì Santo" per tenore e strumenti, con il tenore Gian Paolo Fagotto.

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