Caro Giudice, le scrivo per due motivi: innanzitutto vorrei che mi aiutasse a smentire una diceria che gira da anni, ovvero che in Italia non ci sono occasioni di lavoro. Nella posizione che occupo sto offrendo da settimane un posto prestigioso e pagato pure bene, ma nessuno pare volerlo occupare. E allora scatta il secondo motivo per cui le sto scrivendo: perché non viene lei a Roma? Forse è arrivato il momento di mettere le sue competenze al servizio dei cittadini, sia pure di una città diversa dalla sua. Per favore mi risponda prima possibile che qui mi stanno facendo a pezzi, ma ometta di menzionare il mio nome e cognome.

Cara Virginia Raggi, la ringrazio per la fiducia accordatami, anche se penso di non essere stato l’unico a essere contattato da lei. Ma non sono geloso. Lei proceda con calma e con la guida del telefono e vedrà che alla fine qualcuno disposto a fare l’assessore al bilancio al comune di Roma lo troverà. Anche se – attenzione – ormai ci sono molti cittadini che non sono più inclusi negli elenchi del telefono. Piuttosto le segnalo che ieri ci siamo resi conto che sarà presto libero un bravo amministratore pubblico che è già passato per la vostra città e che ha gestito una realtà più grande di Roma: Barack Obama. Abbia pazienza e si ricordi che Rome wasn’t built in a day