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Note di regia

Dirigere un sequel non è mai una compito facile. E’ ovvio che se il sequel si mette in produzione è per la semplice ragione che le prime puntate della storia hanno avuto successo, quindi il confronto sarà inevitabile.

DONNA DETECTIVE è stato un grande successo di Rai Uno. La storia era avvincente, gli attori credibilissimi, la regia incalzante. Quindi aver accettato di dirigere la seconda serie per me è stata un po’ una sfida. Ma ho accettato di buon grado per una semplice ragione: per la novità dell’argomento. La storia di Lisa Milani, ispettore di polizia con una famiglia alle spalle, mi è sembrata subito interessante e nuova: per la prima volta in tv si poteva raccontare cosa vuol dire essere una donna moderna oggi. Continuamente divisa tra l’educazione dei figli il lavoro e la voglia di essere una buona moglie per il proprio marito.

Ho sempre pensato che le donne oggi devono contare almeno sul doppio delle energie dei loro compagni, impegnate come sono in tutte le incombenze famigliari e “mondane”. In fondo questo è il prezzo che pagano per un’emancipazione che ancora non è stata del tutto armonizzata nella società di oggi. Anche alla presenza di uomini come dire “moderni” e ben disposti, le difficoltà per una donna contemporanea emancipata sono tante. Lisa Milani è indubbiamente una di queste. Poliziotta con un innato istinto investigativo, moglie che in tutti i modi cerca di essere vera compagna di suo marito e, infine, madre alle prese con le crisi adolescenziali di una figlia che si mette in guai molto seri. Alla fine per Lisa la risoluzione dei casi polizieschi è di gran lunga il compito che le riesce più facile e nel quale sbaglia meno.

A differenza dei suoi colleghi maschi, la poliziotta Milani è dotata di una grande sensibilità che la aiuta non poco sul lavoro, ma che nell’ambito della sua famiglia non le è sufficiente. Il suo ruolo un po’ troppo “ maschile”, le impedisce di entrare nella dovuta confidenza con la figlia che quindi si affida al padre, paradossalmente più disponibile e quindi “materno”. L’inversione dei ruoli, a mio parere, è una causa delle ricorrenti crisi delle nostre famiglie. La famiglia di Lisa e Michele non fa differenza. Tutto questo ho voluto raccontare nella seconda serie di DONNA DETECTIVE con la collaborazione entusiasta di un cast molto credibile e “creativo”che ha contribuito non poco a rendere la nostra storia “fresca” e godibile sotto tutti i punti di vista.

Insomma quasi un nuovo genere, un “giallo famigliare”, dove gli elementi classici delle “detection” s’intersecano fin da subito con quelli altrettanto classici della “family comedy”, con un risultato di un intrattenimento gustoso, avvincente, e speriamo anche intelligente.

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