Presentando difficoltà tecniche di vario genere, le Sei Sonate in trio di Johann Sebastian Bach rappresentano una tappa significativo del percorso di formazione di ogni organista, che attraverso lo studio di questi brani può raggiungere un significativo grado di padronanza dello strumento.

Composte intorno agli anni 1725-1730, presentano un'indicazione che, recitando per due tastiere e pedaliera, le destina anche al clavicembalo con pedaliera, strumento che, verosimilmente, gli organisti dell'epoca di Bach avevano a disposizione nelle mura domestiche. Per suonare gli strumenti collocati nelle chiese occorreva infatti che fossero disponibili una o due persone per pompare l'aria nei mantici.

Queste sonate seguono la struttura della Sonata a tre italiana, ma all'insieme di tre o più musicisti (due violinisti e gli strumentisti del basso continuo) Bach sostituisce l'unico esecutore che si destreggia sulle tastiere e la pedaliera dell'organo.

Il compact che oggi presentiamo, prodotto nel 2009 dall'etichetta Alpha, contiene tutte le sei Sonate, contraddistinte dai numeri di catalogo BWV che vanno dal 525 al 530. L'interessante interpretazione di Benjamin Alard si avvale di un pregevolissimo strumento: l'organo costruito da Bernard Aubertin nella Chiesa di Saint-Louis en l'Île, a Parigi, che pur non richiamandosi ad alcun modello storico, segue chiaramente lo spirito della migliore tradizione organaria europea.