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Salerno e il poeta con la valigia

Alfonso Gatto nella sua città


Salerno e il poeta con la valigia - Alfonso Gatto nella sua città
di Francesca Bellino



in onda da lunedì 28 novembre alle 19.50

La poesia di Alfonso Gatto è nata nel rione Fornelle, a Salerno. Qui ha scritto la sua prima poesia “in una stanza diroccata” a pochi passi dal mare e da qui comincia il nostro viaggio nella storia che lega il “poeta con la valigia” a Salerno, città da cui si è sentito costretto a partire a 20 anni come “tutti i giovani d’immaginazione e di fantasia del Sud”.
Alfonso Gatto, uno dei maggiori esponenti dell’ermetismo italiano - scomparso 40 anni fa in un incidente stradale -, ha abitato tante città, da Napoli a Milano, da Firenze a Roma, da Trieste a Bologna, ha fatto lunghi soggiorni a Venezia, ha viaggiato tra la Sicilia, la Sardegna e diversi paesi esteri, ma Salerno rappresentò sempre la sua patria, quel luogo ancestrale da cui “voler partire e voler restare insieme”.
Oggi le Fornelle, rione popolare tra i più antichi della città, è stato trasformato dal progetto di poesia “Muri d’autore” realizzato dalla Fondazione Alfonso Gatto ed è diventato meta di turismo non solo per chi vuole conoscere i luoghi gattiani.
Le nostre guide alle Fornelle sono l’artista Pino Roscigno, in arte Greenpino, e il poeta Valeriano Forte, direttore artistico e direttore progettuale dell’iniziativa, ma incontriamo anche gli abitanti del rione, studenti, giornalisti e giovani poeti. Parliamo con esponenti della famiglia Gatto residenti a Salerno - il nipote Filippo Trotta, figlio della primogenita del poeta, Paola, e oggi presidente della Fondazione Alfonso Gatto, e la nipote Maria Teresa, figlia di Nicola, primo fratello del poeta – e della sua famiglia simbolica, ossia il gruppo di giovani che nel 1963 lanciò la proposta di un riconoscimento pubblico al poeta di Salerno accolta dal sindaco dell’epoca, Alfonso Menna, diventati suoi amici fedeli nell’ultima parte della sua vita.
Tra i giovani che hanno valorizzato l’eredità di Gatto incontriamo anche i musicisti brasiliani Moreno Veloso, figlio di Caetano, e Pedro Sà, che hanno portato in musica alcune sue poesie tradotte in portoghese.

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