Joaquín Rodrigo passa solitario nella storia della musica spagnola percorrendo una strada tracciata dai maestri di fine Ottocento e inizio Novecento che il compositore spagnolo rielabora in forma astratta e personale.

"La major inspiración es el trabajo" ma anche "Puede que mi vaso sea pequeño, pero bebo en mi propio vaso". Un atteggiamento nobile, da gentiluomo di altri tempi, un rifiuto non gridato di nuovi linguaggi o nuove forme e proposte con le quali venne a contatto, un abbeverarsi alla fonte della grande tradizione classica musicale spagnola, un grande equilibrio formale tale da rendere raffinata ogni invenzione. Questo può essere un filone di indagine che porti ad un giudizio su questo compositore, cieco dall'età di tre anni, costantemente alla ricerca di un equilibrio di vita senza essere un rinunciatario, forse un saggio nella tradizione antica.

Un compositore ancora sotto l'osservazione degli studiosi che non hanno definito una linea interpretativa tale da collocare nell'universo musicale novecentesco l'opera di Joaquín Rodrigo, al quale in ogni caso vanno sia i favori del pubblico che di una sempre maggiore schiera di musicologi.

A questo elegante e equilibrato maestro il Sillabario del Novecento, rubrica curata da Massimo Di Pinto dedica un raffinato itinerario mercoledì 11 febbraio alle 21 per il 5 Canale della Filodiffusione RAI.

Il sito ufficiale su Joaquín Rodrigo