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Michelle Makarski

in onda lunedì 10 dicembre alle ore 1,00

Michelle MakarskiAccostare le sonorità di Giuseppe Tartini a quelle del contemporaneo Donald Crockett è una scelta che mira a evidenziare la sotterranea relazione tra antico e moderno, una relazione che si instaura in primo luogo per via del medesimo strumento adoperato, il violino.

Nasce così il programma di un compact prodotto dalla ECM nel 2006, all'interno del quale i due autori paiono conversare da sponde opposte del medesimo fiume, l'uno in qualità di fondatore di quella scuola violinistica i cui fondamenti tecnici tuttora sono alla base del modo di suonare il violino, l'altro - compositore statunitense classe 1951 - per via della sua schietta inclinazione verso un liricismo introspettivo. Senza dimenticare che in fondo anche Tartini era particolarmente attento alle capacità melodiche dello strumento ad arco nell'imitare uno stile vocale.

L'interpete, Michelle Makarski, presenta dunque tre sonate del musicista istriano e due composizioni di Crockett - "To be sung on the Water", in duo con la viola di Ronald Copes, e "Michey Finn" - lasciando che il violino si imponga con tutta le potenzialità di risonanza e rinunciando totalmente, di conseguenza, al basso continuo per Tartini: una scelta che potrà suscitare qualche stupore ma che accresce la relazione sonora tra l'antico e il moderno.

In fondo, "To be sung on the Water" - secondo brano del programma odierno - pare far nascere la sua evanescenza lirica dallo stesso mondo espressivo nel quale si sono formati certi tempi lenti di Tartini, così come gli slanci ritmici e gli intervalli ardimentosi dell'altro lavoro di Crockett non nascondono la parentela con la sofferta ricerca tecnica che anima certi passi delle sonate scritte oltre due secoli prima.

Michelle Makarski

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