Figura di rilievo nel panorama violinistico italiano del sec. XVIII, il fiorentino
Francesco Maria Veracini ebbe una carriera concertistica che lo portò in diverse città italiane ed europee, tra cui Londra e Dresda.
In quest'ultima località egli dal 1717 al 1722 fu primo violino della cappella del Principe Augusto II di Sassonia, venendo a contatto con la cultura musicale francese che allora predominava nelle principali corti tedesche.
A Dresda peraltro egli compì un maldestro tentativo di suicidio, in seguito a varie gelosie e ostilità, gettandosi dalla finestra e rimanendo zoppo per il resto della vita. Personalità estremamente vivace, Veracini riesce a fondere stile italiano e francese mantenendo tuttavia una razionale architttura formale nelle sue sonate per violino.
In un compact prodotto dall'etichetta francese Arcana nel 2005
Enrico Gatti, accompagnato da
Guido Morini e
Alain Gervau nella realizzazione del basso continuo, presenta una interessante interpretazione di alcune sonate del compositore fiorentino tratte dalle due raccolte pubblicate rispettivamente come opera I, a Dresda nel 1721, e opera II, a Londra nel 1744.