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Le tre ghinee

Recensione - I classici di Millepagine

Le tre ghinee Virginia Woolf saggio femminismo guerra

di Virginia Woolf


Quando parliamo di un classico facciamo riferimento ad un titolo realmente famoso, amato dai lettori a lodato dalla critica. Non è sempre così ed il testo in questione rappresenta appunto un’eccezione. L’autrice di “Orlando” lo scrisse nell’inverno tra il 1937 e il 1938 mentre la II° guerra mondiale stava per diventare una dolorosa realtà.

Nel libro la Woolf immagina di ricevere tre lettere che contengono una richiesta di denaro per tre cause: la prevenzione della guerra, un’università femminile e un’assistenza alle donne che vogliono esercitare una professione. Nelle tre risposte immaginarie la scrittrice dimostra come le tre istanze siano in realtà identiche e inseparabili. Perché alla radice di tutto, secondo la sua teoria, c’è il potere della violenza; dunque lo stesso meccanismo che produce il patriarcato come il fascimo. Una dinamica che fa dell’uomo il protagonista assoluto del contesto sociale, che isola la donna nella sfera privata, e che finisce con l’alienazione di entrambi.

Al termine del lavoro, nella primavera del 1938 e di fronte l’affermazione crescente di Hitler, la Woolf espresse le sue amarezze di cittadina del mondo e di scrittrice.
Oggi facciamo di nuovo i conti con le tensioni tra le civiltà, gli ostacoli nel dialogo tra le fedi, i fondamentalismi e più in generale i fallimenti della storia. Il saggio della Woolf ricorda come la guerra affiora sempre dallo strato profondo dell’umanità, e come sia necessario che l’arte continui a mettere in evidenza le illusioni della religione e della politica.


A cura di Vittorio Castelnuovo
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