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Protagonisti: Gil Shaham

in onda lunedì 19 novembre alle ore 12,00

Protagonisti: Gil ShahamNasce nell'Illinois nel 1971 ma le sue origini sono in Isralele, e a Gerusalemme a due anni di età Gil Shaham ritorna con la famiglia; nonostante un certa avversità dei genitori Gil abbraccia il suo violino, inizia gli studi e a soli nove anni si esibisce davanti a musicisti del calibro di Isaac Stern, Nathan Milstein e Henryck Szeryng.

Shaham ha 10 anni nell'81 quando debutta come solista, prima con la Sinfonica di Gerusalemme e poi con la Filarmonica di Israele e Zubin Mehta, e lo stesso anno inizierà i suoi studi in America: ad Aspen in Colorado, poi (dopo un primo premio nella Claremont Competition in Israele) alla Julliard School e alla Columbia University; gli anni della formazione sono vissuti da Shaham molto intensamente: studia 8-9 ore al giorno, e ricorda: "Suonare il violino era uno sport, volevo imparare più musica possibile e suonare meglio che potevo, solo per essere il migliore".

Durante quel periodo Shaham ebbe occasione di esibirsi come solista, suonando tra l'altro con la New York Philharmonic nell'83, ma l'occasione di una carriera internazionale gliela fornisce indirettamente nel 1989 il grande Itzhak Perlman, che indisposto non può tener fede ai suoi impegni concertistici con Michael Tilson Thomas e la London Symphony; mentre diligentemente studia in classe la letteratura inglese (The Canterbury Tales" di Chaucer, ricorda Shaham) il diciottenne violinista viene chiamato e, letteralmente "al volo", cioè prendendo immediatamente l'aereo per Londra, accoglie la sfida ed esegue i concerti di Bruch e Sibelius ottenendo un successo inaspettato.

L'ascesa è rapidissima: il contratto con la Deutsche Grammophon (che produrrà circa 20 sue incisioni), due importanti premi (l'Avery Fisher Career Grant" al Lincoln Center nel 1990 e il Premio Internazionale alla Chigiana nel '92); sempre insieme alla Contessa Polignac, questo il nome del suo inestimabile Stradivari del 1699, in pochi anni il sorridente musicista si è conquistato stima e simpatia dei pubblici di mezzo mondo, accompagnato dalle orchestre più importanti e diretto dai più grandi direttori, circondato da una brillante pletora di colleghi con i quali egli ama suonare.

Nella convinzione che sia necessario cambiare l'atteggiamento culturale verso la musica classica ("La gente tratta Mozart come se la musica fosse una cosa fragile, delicata, casta. Non è così - almeno per me."), per promuovere la sua incisione de "Le Quattro Stagioni", nel 1995 Gil Shaham pensò bene di collegare il disco mediante un accordo commerciale con le previsioni del tempo... "Nessuno sente la musica più di me, ma io devo raggiungere la gente... Sono il violinista ufficiale del canale delle Previsioni del Tempo. Nessun altro canale ne ha bisogno?"; il violinista fu ampiamente criticato dai puristi, ma l'operazione funzionò e portò il disco in vetta alle vendite; l'indiscutibile capacità imprenditrice ha portato Shaham nel 2004 a fondare anche una propria etichetta discografica, la Canary Classics.

Ascoltiamo oggi, da un bel disco realizzato nel 1990, Gil Shaham col grande pianista Gerhard Oppitz, nella Sonata n. 1 di Camille Saint-Saëns, dove bene emergono i due differenti registri dell'espressività e del virtuosismo, e la celebre Tzigane di Maurice Ravel, dedicata quasi per metà ad ampie volute solistiche del violino, che Shaham realizza con grandissima intensità.

Ascolteremo poi la Sonata op. 18 di Richard Strauss, una delle ultime opera da camera del compositore austriaco scritta nel 1887, che Gil Shaham interpreta col pianista Rohan da Silva; infine la splendida Sonata per violino e pianoforte di Aaron Copland, con il direttore compositore e qui pianista André Previn, inclusa nel lavoro "American Scenes" che nel '99 è valso ai due musicisti il Grammy Award per la miglior interpretazione di Musica da Camera.

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