Olha Vozna - Ucraina

Il programma è stato realizzato in collaborazione con il Ministero dell'Interno - Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione

e con il cofinanziamento del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020



Albania

Moj e Bukura More
(O Bellissima Morea)

Questa canzone arbёresh, che in italiano significa “O Bellissima Morea”, è una canzone che risale a seicento anni fa e parla di una storia triste: la storia di un esilio di rifugiati di Arbёria (Albania di oggi) verso le terre italiane. Una canzone molto popolare che viene cantata da tutti, sia nel Sud Italia (zone popolate dagli arbёresh), sia dagli albanesi che vivono in Grecia e da tutti gli albanesi ovunque siano.

Ma chi è “More”? Un amore lontano, una bella donna o un’interiezione usata nei versi omerici per esprimere meglio i sentimenti dei cantori popolari? More si identifica in tutti e tre. Morea è il nome di Peloponneso dei giorni moderni, che fu cambiato dai Greci. Per questo “O Bellissima More” racconta la nostalgia, il dolore e il ricordo della patria persa per sempre; More è il luogo da cui venivano la maggior parte degli arbёresh che oggi si trovano in Italia Meridionale.

Non si sa chi cantò per primo questa canzone che, con versi semplici e rima a tre, rimane viva nella memoria collettiva e si canta con dolore anche oggi nei cortili di casa con gli amici, nei matrimoni o come una ninna-nanna per bambini. In tutte le storie umane di immigrazione dei popoli, c’è una canzone che diventa simbolo del dolore e dell’amore per la patria.

Noi abbiamo “Moj e Bukura More”.

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